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Servizi per il cittadino, consegne a domicilio e social network. Come le app che abbiamo scaricato riassumono il nostro 2020.
Gli anni come quello appena trascorso lasciano una traccia. Nei nostri ricordi, sicuramente, ma anche nelle nostre abitudini. Pochi possono dire di non aver cambiato nulla di sé stessi durante i mesi passati – e non parliamo solo di aver imparato una nuova lingua o aver finalmente finito di leggere La Recherche di Proust. La pandemia scatenata dal Covid-19 ha modificato le prospettive dei mercati internazionali, influenzando valori e consumi. Un impatto che tutti abbiamo notato, anche sugli aspetti più banali, come le abitudini culinarie e l’attività fisica. Molte di queste novità restano visibili anche sui nostri smartphone. Se da una parte è vero che dalle nostre gallerie mancano le foto di viaggi e vacanze, le app che abbiamo scaricato sono una cartina al tornasole delle nostre nuove abitudini. Vediamo quindi quali sono le app che hanno caratterizzato questo 2020.
Nel mese di dicembre, non c’è da stupirsi, l’applicazione più scaricata e usata dagli italiani è IO, “l’app dei servizi pubblici”, come viene definita. É necessaria per partecipare all’agognato cashback di Stato. Al secondo posto tra le app gratuite più scaricate nell’ultimo periodo c’è quella di Poste Italiane, la PosteI: anche qui nessuna sorpresa, serve infatti per ottenere l’identità digitale che permette, tra le altre cose, di ritirare online le raccomandate e, indirettamente, di partecipare al cashback di Stato.
In generale tutte le app dedicate ai servizi postali si piazzano abbastanza bene in classifica, vincendo un argento e occupando almeno 3 posti tra i primi 30. Insomma, sembra che a dicembre gli italiani si siano trovati in un vortice di modernizzazione e digitalizzazione dei servizi. Un processo, a dire il vero, che aspettavamo da tempo e che non eravamo mai riusciti a realizzare appieno. Buona parte del merito è sicuramente della forzata distanza resa necessaria dalla pandemia che ci ha costretti, una volta per tutte, a sfruttare meglio le risorse che le telecomunicazioni mettono a nostra disposizione.
Altissime in classifica anche le applicazioni collegate alle piattaforme di comunicazione e videoconferenza. Ce n’è per tutti i gusti. Partendo dall’alto troviamo Google meets, che sta bene su tutto: dal lavoro ai ritrovi più casual, fino alle serate con gli amici. Segue il veloce e snello Zoom. Si combattono gli ultimi posti Microsoft Teams, prediletto negli ambienti di lavoro, e Google Classroom, ovviamente molto usato per la didattica a distanza (ce ne siamo accorti soprattutto durante il Google Down quando tutti gli studenti si sono trovati a fare inaspettatamente ricreazione). Anche queste app devono ringraziare la pandemia per il loro ritrovato successo poiche durante il lockdown si sono dovute trovare nuove modalità per entrare in contatto con colleghi e amici senza incontrarli fisicamente.
Non potendo uscire, si è posto per tutti il problema di come passare il tempo. C’è chi legge e chi cucina, ma la verità è che sono molti di più quelli che passano il tempo sui social network, guardando video e telefilm e giocando ai videogiochi. Questo almeno dicono le classifiche. Sono tutti giochi le app a pagamento più scaricate nel 2020 e quelle che hanno maggiore tasso di acquisti in app. Vale a dire che siamo molto più disposti a pagare per liberarci dalle pubblicità o per sbloccare livelli in un videogioco piuttosto che per ottenere altri tipi di servizi. Instagram, Youtube e TikTok sono i social più apprezzati, mentre Spotify, Netflix e Amazon Video dominano nella categoria intrattenimento.
Per gli acquisti natalizi, molti non rinuncino ad andare a fare spese pazze nonostante tutto, altri si dedicano allo shopping online. Le app per gli acquisti di Amazon, Zalando, Shein e H&M sono tutte nella top 50 di quelle più scaricate e usate anche se solo Amazon prime e Zalando hanno visto una crescita di utenti nell’ultimo mese.
Dalle classifiche a disposizione è evidente che gli italiani si sono dedicati a trovare modi per allenarsi a casa durante i mesi passati. Le app sono state la risorsa principale per tenersi in forma, sia in qualità di generatori di routine di allenamento personalizzate, sia per monitorare il successo dell’allenamento con sensori aggiuntivi o con tabelle per segnare i traguardi raggiunti. Finito l’allenamento però viene fame. Ed ecco che, non potendo andare al ristorante, tutti ricorrono alle consegne a domicilio. Meglio ancora se, indecisi sul menù, una volta aperto il telefono possiamo farci ispirare dall’offerta che Deliveroo o meglio ancora Just Eat mettono a disposizione.
Sembrano essere pochi gli aspetti della nostra vita quotidiana che non hanno ancora un’app “di supporto”. Se il merito dell’improvviso boom può essere attribuito al particolare periodo storico, non possiamo ignorare che si tratta di un processo iniziato da ben più tempo. Sembra davvero un’altra epoca quando, con l’introduzione dei primi smartphone, ci chiedevamo ironici se avremmo potuto usarlo anche per farci una tazza di caffè. Nonostante i tentativi degli specialisti, per adesso non possiamo ancora versare nessuna bevanda dallo smartphone. Possiamo solo avere pazienza e aspettare che arrivi il rider.