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Sono i tratti che fanno le persone.
Quello di Daniela Berti era certamente il temperamento. Quella durezza di carattere che a volte ti stupiva e ti faceva sorridere e altre era in grado di farti trasalire il sangue. In una comunità, come la nostra, le persone non sono solo caratteri professionali, sono quel misto di fratellanza, amicizia e competenze.
Per questo salutare Daniela è un fardello pesante per tutto il nostro gruppo. Daniela ci ha lasciati dopo una breve, violenta e terribile malattia. Il compito di ricordarla è uno di quelli che nessuno vorrebbe mai assolvere.
È stata una professionista unica nel suo genere. Noi che le media relations le pratichiamo da quando siamo venuti al mondo, un talento così non l’avevamo mai visto. Non importava la complessità dell’argomento, né la sua notiziabilità: un comunicato nelle sue mani era la garanzia di una rassegna stampa inaspettata, di colpi impossibili.
Non vi è giornalista in Italia che non la conoscesse per le sue freddure, la sua voce sottile e la convinzione con la quale condivideva una notizia. Il mondo dell’informazione sa che il lavoro dell’ufficio stampa non ti porterà mai alla ribalta, quando si decide di lavorare in questo settore passare da una parte all’altra della barricata è molto spesso un fatto di necessità più che di voglia. Lei diversamente ha sempre scelto questa sponda del fiume, del resto le sarebbe stata stretta una redazione.
La passione con cui ha esercitato il suo lavoro non aveva limiti, si prendeva cura della sua magica agenda con una dedizione innata. Mai una brutta figura con un giornalista, mai una buca, mai e poi mai una notizia non verificata. Quelli della nuova generazione imparavano e cercavo di schivare le sue sfuriate.
Quanto ci mancheranno i suoi “vaffanculo”, i suoi sguardi d’intesa e le litigate furibonde tra i corridoi dell’agenzia. Daniela non era una donna che condivideva le emozioni con facilità; aveva affrontato alcune durezze della vita con un’indomita tenacia, ma era anche una donna di una dolcezza nascosta che conviveva con le sue fragilità. Le uniche volte in cui la vedevi davvero orgogliosa non erano quando ti appoggiava sul tavolo una rassegna stampa di oltre 500 pagine, ma quando parlava di suo figlio, sua nuora e dei suoi nipoti. A loro va il nostro più grande abbraccio, soffriamo con voi.
È la prima volta che la nostra comunità perde uno dei suoi membri e, per breve o lunga che sia stata la nostra storia, Daniela resterà sempre una di noi.
Il team beryllium.
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