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Facile, veloce e a portata di click. Secondo l’indagine NIELSEN, i podcast stanno ormai prendendo il sopravvento sui media classici, adattandosi perfettamente alle esigenze di tutti.
“Cantami, o Diva, del Pelide Achille l’ira funesta”
OPS! Ho forse sbagliato secolo?
Certo, è difficile trovare un rapsodo greco in giro per le strade, non vestiamo con lunghe toghe, non suoniamo una cetra sacra e sicuramente non siamo in grado di memorizzare un intero poema omerico, noi che a stento ricordiamo ormai il numero di casa non memorizzato sullo smartphone.
Ma siamo tanto sicuri che il desiderio di ascoltare una voce che racconta “qualcosa” sia cambiato?
Ne avevamo già parlato qualche mese fa, proprio qui sul nostro blog, ma vediamo più nel dettaglio le variazioni degli ultimi mesi.
Secondo l’ultima indagine NIELSEN, l’ascolto dei podcast nel 2020 è aumentato di circa il 15% arrivando ad avere 1,8 milioni di spettatori e, basandoci sui dati degli intervistati, circa sei spettatori su dieci hanno ascoltato un podcast nell’ultimo anno.
Mediamente l’ascolto di un programma podcast avviene ogni settimana, quindi più o meno quattro volte al mese e ogni programma ha una durata di circa venticinque minuti.
Possiamo considerare l’ascolto di un podcast come una breve pausa dalla vita quotidiana? Molto probabilmente sì.
I podcaster, 64% di sesso maschile e 61% femminile, hanno un’età che si concentra maggiormente tra i 18 e i 34 anni ed usufruisco di tale servizio attraverso i social network. Il più gettonato è Whatsapp, seguito da Facebook, Youtube e Instagram.
Il 6% dei rispondenti all’indagine afferma di ascoltare podcast tutti i giorni, essi sono tendenzialmente giovani adulti e attivi utilizzatori di internet.
I servizi gratuiti sono i preferiti, infatti 89% afferma di preferirli a quelli a pagamento.
I contenuti sono vari: dall’informazione alla musica, dall’attualità alla moda, dalla cucina allo sport.
Veramente per tutti i gusti!
Ma in una vita sempre frenetica, quando si ha il tempo di ascoltare?
L’ascolto si concentra maggiormente nel tardo pomeriggio, dalle 17:00 in poi, quando gli uffici chiudono, lo studio è concluso e si sente la necessità di riconnettersi al mondo. I driver principali di ascolto hanno infatti il desiderio di informarsi (33%) e di relax (7%). L’italiano e l’inglese sono le lingue d’ascolto principali, seguite poi dallo spagnolo e dal francese.
Pensate di trovare il greco antico e qualche endecasillabo? Assolutamente no!
I podcast parlano alle persone, le informano secondo i loro gusti e proprio per questo stanno avendo una presa nettamente maggiore rispetto ai media classici: con un click ascolto ciò che preferisco, quando e dove voglio. Non per nulla Spotify ha infatti aggiunto alle sue classifiche di fine anno anche la sessione Podcast.
Diamo un’occhiata insieme alla classifica mondiale pubblicata qualche giorno fa proprio dall’app di musica più famosa di sempre:
-al primo posto troviamo “The Joe Rogan Experience”, un podcast tenuto sin dai primi anni del 2000, passando per quasi tutti i social e concedendo la licenza a Spotify solo nell’ultimo mese, dal comedian americano omonimo al programma, in cui discute di diverse tematiche con tantissimi ospiti;
– al secondo e terzo posto ci sono i “TED Talks Daily” e il “The Daily”, a dimostrazione del fatto che le persone hanno continuato ad ascoltare, anche e soprattutto, per tenersi informati;
– al quarto posto l’ex first lady più amata di sempre, Mrs Michelle Obama con il suo “The Michelle Obama Podcast”
– al quinto posto il super discusso “Call her Daddy” tenuto dal 2018 da Sofia Franklyn e Alexandra Cooper, i cui content spaziano dai consigli relazionali alle storie intime più divertenti fino ad arrivare a della vera e propria educazione sessuale. I loro incontri vengono additati come i classici “girl talk” (anche se su questo punto ci sarebbe un bel po’ da discutere).
Di tutto, su tutto, ogni volta che vuoi. Ma cosa è successo durante la pandemia da Covid 19?
Durante il lockdown tutti i comportamenti digitali sono cresciuti: guardare i contenuti in streaming, leggere ebook e audiolibri è diventata usanza comune, tanto da essere percepita come una nuova normalità.
I podcast, dopo mesi dalla prima chiusura mondiale, portano ancora il maggior scarto, circa 15/9, tra chi continua ad avere lo stesso livello di ascolto e chi è tornato alle precedenti abitudini.
Forse si è compreso che il piacere di ascoltare qualcuno che parla di ciò che ci interessa va oltre tutti i possibili escamotage per sentirsi meno soli.
Nella pubblica piazza del nostro salotto, con grandi e morbide toghe di plaid, cercando risposte alla vita invocando gli dei della tecnologia, adesso non ci resta che indossare le nostre cuffie e dire:
” Cantaci, o Podcast, dell’intero mondo le storie”
Play.